La personalizzazione della strategia terapeutica
Roma, 18 settembre 2020
Le idee di Archibald Cochrane, nate alla metà degli anni 70 e diffuse negli ultimi decenni hanno creato un movimento, impregnato in qualche modo di neo-illuminismo e neo-positivismo, teso a creare delle linee guida e dei protocolli terapeutici che portavano come implicita conseguenza una standardizzazione delle scelte terapeutiche. Negli ultimi anni del secolo scorso la medicina ha fondata molta parte della clinica sulla Evidence Based Medicine, la medicina basata sulle prove scientifiche.
Si tratta di un approccio alle procedure mediche che trova la sua validazione in un metodo statistico che non può prescindere dai grandi numeri, dalle popolazioni ampie, significative e rappresentative di quadri nosologici. Tale visione è tuttavia entrata in crisi in molte declinazioni cliniche, da quelle chirurgiche, dove la standardizzazione dell’operatore e delle sue capacità non è di fatto realizzabile, a quelle in cui la prevalenza di aspetti psicologici ed emozionali finivano con il coinvolgere dimensioni personali, sociali e culturali della malattia.
Nasce così, a partire dall’oncologia, la visione della Medicina Personalizzata, che affronta il caso clinico di ogni specifico paziente individuando soluzioni personali.
Ed è in questa visione che ogni paziente diventa speciale, aldilà della definizione di speciale che si è data finora, riferendosi ad una branca medico-chirurgica atta a fornire ai pazienti con disabilità una risposta specialistica.
Una più moderna definizione di paziente speciale è quella che identifica un soggetto che nell’operatività terapeutica richiede tempi e modi diversi da quelli di routine.
Ma è proprio la routine, che nella medicina personalizzata viene messa in discussione nello sforzo di trovare la cura giusta per il paziente giusto nel momento giusto.
Dunque, la terapia per il paziente speciale non è più una medicina per pochi pazienti fragili, ma una medicina per tutti.
Occorre trovare una sintesi fra la necessità di fondare le scelte terapeutiche su solide basi scientifiche condivise e l’importanza di una umanizzazione e personalizzazione di queste scelte.
Queste sono le premesse sulle quali si fonda la scelta dell’Accademia Il Chirone di voler dedicare il suo annuale congresso all’approfondimento di questi temi e di questa visione per valutare quanto questo approccio è destinato ad impattare sulle discipline odontoiatriche.
Come sempre chiudiamo con il più affettuoso …….. arrivederci a Roma.