Con l’edizione di quest’anno il Congresso dell’Accademia Il Chirone compie dieci anni ed è quindi opportuno tentare un sintetico bilancio di quanto è stato fatto, di quanto le sue idee ed i suoi obiettivi coincidano con le evoluzioni delle scienze della prevenzione e della cura.
Non c’è dubbio che nell’ambito della scienza della salute e, ovviamente, della prevenzione e della cura, sempre più si afferma il concetto della multidisciplinarietà, che trova la sua applicazione nella ormai definita nascita delle professioni sanitarie. Ma la sfida che dieci anni fa ha lanciato il Chirone è quella della transdiciplinarietà, con tutte le sue incognite, i suoi rischi ma anche l’aspirazione a dare un contributo alla creazione di un insieme ordinato che in qualche modo perimetri le varie competenze pur nella condivisione di saperi comuni. I repentini ed embricati sviluppi del mondo moderno e, per quello che ci riguarda, quelli delle discipline medico-biologiche non possono che portarci a prendere atto che è sempre più difficile affrontare i problemi con un solo angolo di visione e si rende necessario un coordinamento dei vari saperi, che non può che sfociare nella transdisciplinarietà intesa come sforzo di individuare i collegamenti all’interno della scienza della salute senza confini stabili tra le discipline. Risposta transdisciplinare che deve prendere atto dell’esistenza di differenti vie di conoscenza, tra le quali, sul piano culturale, non esistono scale gerarchiche.
La transdisciplinarità incrocia tutte le discipline e si proietta oltre con l'obiettivo di comprendere la complessità dei problemi sul tappeto con una visione unitaria pur nella diversità.
Devo dire che questo approccio è stato, dopo la scelta del Chirone, preso a modello e riprodotto, anche se talora senza le opportune perimetrazioni degli ambiti professionali, creando qualche disorientamento, di cui ovviamente non è stato esente neanche la nostra associazione. A dieci anni dall’inizio siamo comunque soddisfatti del percorso fatto e siamo orgogliosi di portare avanti il nostro progetto di coinvolgere tutti gli operatori interessati nei processi di promozione della salute, ricordando tuttavia che la comunità dei saperi non deve mai sconfinare in pericolose commistioni operative per quanto riguarda i ruoli e le mansioni della singole professioni e che la gerarchia, qui si importante, rappresenta una irrinunciabile necessità nelle applicazioni pratiche del progetto generale. So che tutti noi vogliamo questo e mi piace ricordare la frase del Mahatma Gandhi che da dieci anni ci accompagna “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”
Arrivederci a Roma!
Ugo Covani
Presidente dell'Accademia Il Chirone