9th international meeting accademia il chirone

 

Canoni estetici nel rapporto viso sorriso

roma, 16 - 17 settembre 2016


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Le evoluzioni della scienza medica hanno, di fatto, migliorato la longevità dell’uomo così che assistiamo a un progressivo aumento della vita media. Tutto questo sembra rincorrere il mito, vecchio come l’uomo, dell’elisir di lunga vita. Ma il sogno della longevità ha senso solo se ad esso si associa l’eterna giovinezza. Un aumento della longevità senza un’azione di contrasto alla senescenza cozza con il moderno mito della giovinezza, sinonimo di fertilità, di vitalità, e di bellezza. Quella bellezza che, nei canoni classici dell’arte greca e romana, s’identificava con la giovinezza perché solo i giovani, nella visione della nostra epoca, sono esteticamente belli, biologicamente forti ed economicamente produttivi. Questi elementi che rappresentano le basi del mito della giovinezza tendono nella nostra cultura a mettere in secondo piano tutti gli altri valori, soprattutto quelli delle altre età della vita. Succede così che esporre la propria faccia e il proprio corpo che invecchiano richiede un carattere ed una forza speciali, come quelli di Anna Magnani, quando, si dice, esprimeva il suo orgoglio per le rughe, come testimonianza di vita. Ecco dunque nascere tecniche mediche tese a contrastare, a ridurre il processo della senescenza offrendo una illusoria giovinezza. E accanto a questa tutte le tecniche di medicina e chirurgia estetica volte a correggere l’aspetto fisico, che in un’epoca basata sul mito dell’efficienza e della competitività, incide nell’immaginario collettivo, e forse non solo, sul successo personale e sull’equilibrio psicologico, quando, come talvolta succede, si arriva alla non accettazione del proprio aspetto con ricadute negative sulla vita di relazione. Tutto questo perché nella società di oggi la bellezza rappresenta quasi una necessità. Ma cos’è la bellezza? Si tratta di un valore assolutamente relativo e mutevole, che, nel tempo, è cambiato e cambierà nei suoi ideali e nei suoi canoni. Da Aristotele e Platone fino a Kant, a Hegel la ricerca di una definizione del bello è stata oggetto delle riflessioni e delle ricerche dell'uomo. E pur nel mutare dei canoni, l’attenzione dell’uomo all’estetica è rimasta altissima, pur allontanandosi dal significato filosofico di un tempo. Oggi il termine estetica individua più spesso un mondo assai ampio che racchiude una pluralità di discipline che s’interessano della cura del corpo e del suo aspetto. E questo può degenerare in espressioni abnormi. Occorre, a mio giudizio, sfuggire dalla mistica del giovanilismo a tutti i costi. Occorre privilegiare l’equilibrio psichico e trovare una via di mezzo fra valorizzazione estetica e capacità di accettare i segni del tempo. Comprendere che si può essere belli a qualsiasi età, soprattutto valorizzando la propria interiorità. Comprendere che il vero elisir della giovinezza non è solo esteriore, ma anche interiore, che la bellezza si conquista, passo dopo passo, con intelligenza e costanza, che la bellezza non è un “pret a porter” da comprare. L’esigenza di un intervento di chirurgia estetica non nasce mai, o non solo, da un difetto conclamato, ma trova la sua indicazione nel rimuovere il disagio psichico procurato da una data situazione così che attraverso la correzione morfologica si cerca di sanare nevrosi di altra natura. L’Accademia “Il Chirone” nella sua visione umanistica ha dunque scelto il tema dell’estetica, dall’odontoiatria alla medicina e alla chirurgia, con la sua tipica filosofia interdisciplinare, per approfondire le conoscenze sulle tecniche, senza però che si perdano di vista gli aspetti psicologici ed umani di questa disciplina. Perché il paziente e il medico capiscano che non è possibile proiettare altrove la propria senescenza, come il wildiano Dorian Gray, ma che è invece possibile proiettare dentro di noi la gioventù. Come afferma Mateo Alemán, scrittore spagnolo del Siglo de oro “la gioventù non è una stagione della vita, è uno stato mentale”. Ancora una volta il mio …. arrivederci a Roma.

Ugo Covani

Presidente dell'Accademia Il Chirone


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